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TERRE RARE

Francesco Cavaliere, Claire Fontaine, Namsal Siedlecki, Remo Salvadori

22 June – 30 November 2024

opening reception Friday 21 June, h.17.00–21.00

℅ Caccia al Piano, Bolgheri – Castagneto Carducci, Italy

a project by: Giorgio Galotti

commissioned by: Caccia al Piano

project manager: Francesco Lippini

with the patronage of: Comune di Castagneto Carducci

EN – The project aims to start a widespread story that will probe the relationship of the history and spaces of the Caccia al Piano winery, through a dialogue conditioned along an axis of interventions by artists invited to showcase, through their site- and project-specific works, the intimate connection one can posit between the movements of the cosmos and the process of vinification. The project itinerary, with the vineyards as its point of departure, proceeds through the panoramic observation tower and concludes at the barrel cellar, a journey that has as its inspiration and model the life-cycle marked by the revolution of the heavenly vault from which everything is born and takes its origin; it then proceeds inside, through some of the more intimate spaces of the wine cellar, and guides the visitor to experience, savour, and understand the place where the winemaking process takes place.

 

IT – Il progetto si pone l’obiettivo di proseguire il percorso di esplorazione avviato con l’azienda vinicola Caccia al Piano per mettere in relazione la storia e gli spazi del luogo con gli interventi di artisti invitati a mettere in risalto, con le opere proposte e prodotte per l’occasione, il legame che si può instaurare tra i linguaggi dell’arte e il processo di vinificazione.

Dopo aver indagato la relazione con la sfera celeste, il progetto del 2024 intende concentrarsi sullo studio della materia e la sua evoluzione per mezzo dell’intervento dell’uomo. 

Il titolo si ispira infatti al processo alchemico di trasformazione e lavorazione della materia prima per giungere alla pietra filosofale, dotata delle straordinarie caratteristiche di conferire immortalità, acquisire onniscienza e trasformare in oro i metalli comuni, contrastando in tal modo i processi autonomi scaturiti dal corso della natura.

 

Partendo dal Rinascimento, per diversi secoli gli alchimisti e gli scienziati continuarono a rivolgere i loro sforzi alla ricerca della pietra, che constava di due parti: il “sole terrestre”, cioè l'oro, e il mercurio, per la sua capacità di sciogliere i corpi, e di permearli in profondità. L’oro, inoltre, in quanto materiale lucente, ha da sempre rappresentato lo spirito. Convertire i metalli in oro significava perciò trasformare la materia in spirito. 

 

Press release / Comunicato stampa

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